Le interminabili attese per la definizione dei giudizi, sono diventate ormai inevitabili per coloro che adicono all’autorità giudiziaria. Queste attese si traducono in vere e proprie lesioni del diritto ad un equo processo, diritto non sono riconosciuto a livello europeo ma, dal 2001, anche a livello nazionale. L’irragionevole durata del processo non determina solamente un disincentivo per i cittadini ad incardinare giudizi, ma anche una parziale giustizia, in quanto, laddove, l’affermazione di un diritto e la sua tutela giunge irragionevolmente in ritardo non può più parlarsi di reale e completa giustizia.
Imputare la responsabilità di tali lungaggini è molto difficile, sia perché l’utilizzo di termini dilatatori molto spesso è strumentalizzato dalle stesse parti difensive, sia perché sono attribuibili ad un sistema giudiziario ingolfato e carente di personale.